Gpt 4 api, update policy di Open Ai per rispettare il gdpr europeo
OpenAI ha recentemente annunciato che non utilizzerà i dati degli utenti API per addestrare la prossima versione del suo modello di linguaggio GPT-4. Questa decisione rappresenta un’inversione di rotta rispetto a quanto dichiarato in precedenza.
Inizialmente, le intenzioni erano quelle di utilizzare i dati degli utenti con le api attive per affinare l’addestramento del modello e migliorare le prestazioni ma solo dopo averli resi anonimi e privi di informazioni personali. Purtroppo, però, questa decisione aveva suscitato preoccupazioni da parte del Garante Italiano per via del rischio di violare la privacy attraverso l’uso improprio e/o la diffusione dei dati degli utenti.
Perciò, il team di Open AI ha cambiato idea: non userà questi dati per addestrare GPT-4. La società ha, inoltre, spiegato che la qualità dei dati generati dagli utenti API non è all’altezza delle aspettative e che non può garantire la totale privacy degli utenti. Quindi, l’unica soluzione per evitare possibili problemi è di non utilizzare tali dati nel processo di addestramento.
Anche per questo motivo ha riaperto i rubinetti di Chat Gpt in Italia, infatti, questa decisione è stata accolta positivamente da molti utenti e esperti del settore. Insomma, pare che OpenAI stia tenendo in considerazione i timori sulla protezione della privacy degli utenti nonostante questa scelta possa influire sulle prestazioni future e sull’efficacia del loro prodotto GPT-4. Questo non vuol dire che non continuerà a lavorare sull’addestramento e lo sviluppo di GPT-4 ma lo farà attraverso strade diverse (altre fonti di dati e metodi per migliorare il modello senza compromettere la privacy degli utenti, per esempio).
Dal mio punto di vista, l’epilogo di questa controversa vicenda che coinvolge sulla scena da un lato l’intelligenza artificiale e dall’altro la privacy dimostra un impegno a proteggere i dati degli utenti e a rispettare le preoccupazioni sulla privacy che potrebbe rafforzare la fiducia del pubblico nella società OpenAi e magari convincere anche alcuni grandi player (bloccati in precedenza per via del discorso privacy e fuga di dati interni riservati) ad avvalersi degli strumenti di OpenAi per accelerare i propri flussi di lavoro.
Fonti:
https://openai.com/policies/api-data-usage-policies
https://www.searchenginejournal.com/openais-u-turn-not-training-gpt-4-on-api-customer-data/