Generative experience e serp classica in Google, riflessioni
Stamattina, durante una delle consuete puntate del nostro The Breaking Web, chiacchieravamo su come potrebbero cambiare i risultati di ricerca con la Search Generative Experience annunciata da Google prendendo spunto da un’interessante riflessione di Ben Goodey.
Ho condiviso lo schermo mostrando alcuni scenari che effettivamente potrebbero rendere più difficile lavorare sulla seo ma soprattutto cambiare il nostro modo di interpretare i risultati di ricerca misti all’intelligenza artificiale di Bard e a tutte le novità messe in campo.
Ma, dal mio punto di vista, la seo non è morta. Piuttosto, continua a cambiare.
Se vuoi testare la SGE di Google e sei in Italia ma non riesci ad accedere nonostante l’uso della vpn, qui trovi una guida su come accedere alla search generative experience anche dall’Italia.
Generative experience e serp classica: lo snippet in primo piano
E ve lo spiego con un esempio per la query “plants for a dark dorm room” che ho ricercato personalmente con geolocalizzazione negli Stati Uniti e poi confrontato con i risultati della Search Generative Experience per la stessa query (come si vede sotto).
Come potete notare e accennavo anche in live stamattina, in questi risultati prettamente informazionali la ricerca generativa a base di ai prende il posto dello snippet in primo piano che invece vediamo in quella classica.
Prima riflessione che salta fuori: così come già da qualche anno ottenere il risultato zero per una query poteva sottrarre dei clic al sito web fonte dell’informazione, anche la ricerca generativa potrebbe fare la stessa cosa (e questo non mi sembra cambi granché per noi).
Seconda riflessione: la cosa veramente interessante è il fatto che, nel caso del risultato in primo piano della SGE, Google pone in evidenza in un box in alto a destra i siti web dai quali ha tratto le informazioni per rispondere alla query
Terza riflessione: Google ha pescato da ogni punto dei risultati andando anche oltre la decima posizione (come nel caso dello snippet che si vede sotto presente in serp classica oltre la decima posizione ma fra le tre fonti in primo piano in SGE come si nota nelle immagini che ripropongo anche sotto).
Ciò vuol dire che, come era stato già un po’ intuito dopo l’avvento del continuous scrolling qualche anno fa, con la generative experience la prima posizione non esiste più ma si rafforza il concetto di pertinenza della risorsa unito a quelli di E-EAT (esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità della fonte).
Questo ultimo punto conferma l’interesse dell’ecosistema Google verso le risorse utili scritte da fonti riconosciute nel settore (esperte e competenti, perciò potenzialmente affidabili) e autorevoli. I cosiddetti contenuti poco utili ovvero quelle pagine scritte giusto per posizionarsi (come dicono quelli bravi…) avranno sempre meno valore e rankeranno sempre meno.
E-EAT, helpful content update gemme nascoste e search perspective
The helpful content system will be working to identify and show more 'hidden gems' on Search, along with still working to ensure unhelpful content is not performing well. More on the hidden gems aspect is on our recent blog post: https://t.co/QlDczQA9NH pic.twitter.com/JLMwzZ8jGz
— Google SearchLiaison (@searchliaison) May 15, 2023
La conferma di questo arriva anche dall’ultimo helpful content update di G dove è stato introdotto il concetto di gemme da mettere in evidenza (come è successo nell’esempio di prima per la risorsa oltre la decima posizione che è stata messa in evidenza nello snippet generative experience) e della feature search perspectives che mi pongono davanti ad una ulteriore riflessione.
Quarta riflessione: non è che google, siccome non sapeva più che pesci prendere in alcune serp estremamente spammose e poco controllabili, ha preferito lasciare la scelta all’utente con l’introduzione del filtro search perspective che fornisce maggiori punti di vista e info sulle fonti estrapolate all’esterno di Google (da forum, social, ecc…)?
Certo, con l’esperienza generativa diventa ancora meno controllabile per certi versi e forse questo può essere un escamotage interessante per tornare in una specie di serp pseudo classica per la verifica delle fonti (e per provare a capire se il risultato che abbiamo scelto effettivamente è affidabile).
Nei prossimi paragrafi, vi mostro anche altri esempi di serp generative per vedere come si comportano con altri formati.
Annunci, Ads e Generative Experience
Shopping Experience e intelligenza artificiale
Da People Also Asked a New Ask a Follow Up
Local Search e comparazioni su ricerche locali
Ricerche informazionali per definire una cosa con query che iniziano per “cosa è…”
A questo punto, concludo dicendo che da queste prime riflessioni mi son fatto un’ulteriore idea di come procedere e, per ora, continuerò a lavorare tanto sul legame tra entità e fonte con focus sui bisogni dell’utente. Insomma, ci sarebbero da analizzare anche gli altri esempi mostrati sopra che mescolano esperienza generativa a base di intelligenza artificiale con gli altri formati (come gli annunci, le people also ask, il local pack, la shopping experience, ecc..) ma preferisco dedicargli delle riflessioni man mano che mi si presenteranno degli esempi sul campo.
Alla prossima!
Google Search Generative Update Agosto 2023
Google e la Search Generative Experience non vanno in vacanza nemmeno a Ferragosto.
Infatti, in questo periodo sono state annunciate altri tre importanti aggiornamenti basati sulla ai generativa:
- Più info allo scroll con tendina.
- Nuova funzione per il debug del codice.
- Generatore dei punti chiave di un articolo con link al punto preciso (quest’ultima sembra decisamente interessante per il ctr dei siti web e presto ci farò qualche riflessione…).
Aggiornamento luglio 2024: Per competere con Ai Overview di Google, OpenAi lancia il suo motore di ricerca assistita basato su ai che segna il passaggio da motore di ricerca classico ad assistente alla ricerca
Fonti ad annuncio e articolo Google con i 3 SGE update:
https://twitter.com/searchliaison/status/1691493471901884416?t=z-5cEZZdDQ8mlll7__AxdA&s=19
https://blog.google/products/search/google-search-generative-ai-learning-features/