La news ha destato molto scalpore fra i professionisti del web marketing che fanno il proprio lavoro attraverso il monitoraggio ed il tracciamento dei dati dell’utente.
L’emendamento è stato inserito nel rapporto annuale sulla concorrenza e prevede il blocco delle operazioni di targeting eseguite con la profilazione degli utenti di Google e Facebook.
Questa decisione dovrebbe avere effetto dall’anno prossimo ma non c’è nulla di definitivo, per adesso.
L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di fermare la supremazia dei 2 colossi ma, in questo modo, non sarebbe tutta l’economia a subire un duro contraccolpo, visto che le aziende vivono anche di retargeting e remarketing?
Vi confesso che un po’ di panico nel nostro settore si è avvertito ma, nel frattempo, qualcuno ha fatto un po’ di chiarezza su alcuni aspetti dell’emendamento europeo sulla pubblicità personalizzata.
Perciò, ecco due approfondimenti fatti da Matteo Zambon e Matteo Flora.
Il primo aggiornamento, chiarisce quello che riguarda la questione Safari:
il browser di casa Apple che si diceva bloccasse Google Analytics. In realtà, pare che blocchi solo i cookie di terze parti. Visto che Google Analytics usa cookie di propri (quindi, di prime parti), dovrebbe funzionare. Che anche l’emendamento europeo possa andare in questa direzione?
Il secondo aggiornamento, approfondisce l’articolo 105 dell’emendamento europeo sulla pubblicità personalizzata:
sembra che il focus dell’Europa sarà sul microtargeting ovvero quella profilazione legata a piccoli gruppi ben definiti e, probabilmente, l’impatto maggiore lo avranno le tematiche politiche. Quindi, non bloccherà tutta la pubblicità personalizzata che conosciamo ed utilizziamo noi.
Perciò, pare che la situazione non sia del tutto negativa. Aspettiamo gli ulteriori sviluppi che ci saranno (se ci saranno).
Altra fonte, il post di Fabio Antichi dal quale ho appreso la notizia.