Che succede ai report creati in Google Data Studio?
Niente di grave, tranquillo! Dopo l’aggiornamento del 24 agosto 2020, le origini dei dati create durante la modifica di un rapporto saranno incorporate direttamente nel rapporto in cui verranno create.
Per capire se la risorsa che abbiamo collegato a Google Data Studio è incorporata oppure no, basterà guardare l’elenco delle origini dei dati nella Home (Come vedi nello screenshot qui sotto).
A cosa serve Google Data Studio?
Lo strumento di data visualization di Mountain View, come sappiamo, è utilissimo per creare e condividere con clienti e/o colleghi dei report interattivi e semplificati che contengano i dati provenienti dai nostri tools di digital analytics già organizzati per kpi.
Ma prima come era Google Data Studio?
Uguale ad ora ma con qualcosa in meno. Quando un editor aggiunto ad un rapporto Google Data Studio di proprietà di altri accedeva al report condiviso, poteva modificare ed aggiungere metriche e dimensioni ma non poteva gestire le origini di dati collegate da terzi.
E adesso, invece cosa cambia?
Dopo questo ultimissimo update di Google Data Studio, le origini dei dati potranno essere direttamente modificate o aggiornate dagli altri editor aggiunti al rapporto condiviso. Perciò, la collaborazione fra editor e proprietari dei report dovrebbe risultare più semplice.
Ma attenzione: Questo aggiornamento viene applicato solo alle dashboard create dopo la data di partenza dell’update. Quindi, quelle create prima del 24 Agosto 2020, resteranno invariate a meno che non sia tu (in qualità di proprietario) a modificare i criteri di accessibilità alle origini dei dati.
Inoltre, per chi non vuole condividere le origini dei dati con altri editor che accedono al report, resta comunque la possibilità di crearle come risorse separate.
Fonti: